Purtroppo una caratteristica peculiare dell’uomo è quella di distruggere ciò di bello che ha intorno in nome della civiltà. Potrei citare mille scempi commessi nel corso della nostra storia per via di questa presunzione. Tra tutti oggi voglio ricordare come gli europei hanno distrutto la popolazione dei nativi americani strappandogli le loro terre per poi rinchiuderli in riserve.
I popoli nativi americani, chiamati erroneamente anche indiani d'America, sono stati ritenuti all’epoca una “razza inferiore” per via dei loro usi e costumi. Perché ci si è fermati a guardare l’apparenza, cosa che si fa ancora oggi.
Sinceramente dopo aver letto questa splendida preghiera indiana non posso fare a meno di pensare che la razza inferiore sia stata e sia ancora quella nostra.
O Signore, la cui voce sento nei venti
e il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami.
Vengo davanti a te, uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.
Lasciami camminare tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fà che io sia sempre pronto a venire con te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire a te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
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