mercoledì 21 aprile 2010

Si torna alle leggi razziste. Vi ricorda qualcosa? Purtroppo ci siamo già passati nel 1937…

 

Non bisogna essere un esperto in Costituzione per capire che il nostro caro ministro Gelmini sta emanando una legge a sfondo razzista. Finalmente la lega otterrà di tenere lontani i “terroni” dai loro preziosi pargoli,  con la speranza che non siano tutti i come il figlio di Bossi.

Peccato che non hanno pensato neanche a chi vive al nord e insegna nella regione vicina spostandosi grazie ai treni, per tenere lontano i terroni non si guarda in faccia a nessuno!

Ormai la Gelmini ci ha abituato ad una serie di leggi che non hanno nessun fondamento didattico ma solo economico, ma adesso è assurdo.

Tutto questo mi conferma sempre di più la mia idea che la Gelmini  è solo una “ragazza  immagine” e che in realtà faccia solo quello che le viene detto da Tremonti, Bossi, Brunetta e chiunque bazzichi in Parlamento.

Io nella mia ignoranza riesco a vedere come questa legge sia anticostituzionale. Può essere che lei, avvocato, non si è accorta di niente? Vi invito a leggere gli articoli della Costituzione riportati sotto, in particolare l’art. 3, vedrete anche voi che non ci vuole tanto a capire l’assurdità di questa legge

Art. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

Art. 2.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.
Tutti i cittadini hanno pari dignità  sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

qui trovate tutta la costituzione

In fondo grazie ai servizi delle Iene, che hanno evidenziato come i nostri parlamentari non conoscono la Costituzione, non ci dovrebbe stupire più di tanto che i politici facciano leggo che la violano apertamente, però vorrei ricordare che hanno giurato su di essa al momento in cui sono stati investiti della carica politica.

E forse il problema sta proprio in questo: che ormai non ci stupiamo più delle schifezze che fanno i nostri parlamentari, ormai ci aspettiamo sempre il peggio, e lo avremo il peggio, lo avremo…


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