venerdì 23 maggio 2008

Il corpo comunica più delle parole

Non tutti sanno che noi comunichiamo non solo con le parole (linguaggio verbale) ma anche con il corpo (linguaggio non verbale). Il primo è sotto il nostro diretto controllo il secondo invece è involontario, ovvero non siamo noi che decidiamo che messaggio inviare alla persona che abbiamo davanti. Il linguaggio non verbale è costituito sostanzialmente dagli atteggiamenti che assumiamo mentre parliamo, ad esempio: la posizione delle gambe e delle braccia o i gesti che facciamo come toccarsi i capelli, l'orecchio ecc. Il tono di voce secondo alcuni va considerato come linguaggio paraverbale ma questa distinzione non è sempre fatta. In linea di massima (e per semplificare) lo consideriamo come linguaggio non verbale.

Erroneamente si pensa che il linguagio verbale sia quello che influisce di più durante la comunicazione invece non è cosi:

  • 7% è l’impatto del linguaggio verbale, cioè le parole che utilizzi
  • 38% è l’impatto del linguaggio paraverbale, cioè il tono di voce
  • 55% è l’impatto del linguaggio non verbale, cioè del corpo.

Questo indica che siamo particolarmente sensibili a quello che il nostro interlocutore ci trasmette più che a quello che dice. Non vi è mai capitato di provare antipatia per qualcuno a pelle? Forse i suoi atteggiamenti sono particolarmente ostili nei nostri confronti. Ci sono dei gesti o atteggiamenti che ormai sono stati codificati che quindi ci permettono di comprendere in modo preciso la persona che ci sta davanti.

Le posizioni di chiusura corporea denotano chiusura psicologica, timore, diffidenza, sospetto. Ad esempio braccia conserte rigide, stare seduti con la schiena dritta, le dita intrecciate della mano, la mano davanti alla bocca ecc. Le posizioni di apertura corporea sono indice di sicurezza, cordialità sincerità. Stare seduti in modo rilassato, obliquo, mostrare il palmo della mano aperta, mettersi fianco a fianco, ecc... ne sono alcuni esempi.

Un gesto all'apparenza semplice come dare la mano comunica molto più di quello che si pensa: Dare la mano con il palmo verso l’alto, come un questuante, indica sottomissione. Il palmo verso il basso indica volontà di dominare. Al contrario due persone che vogliono collaborare e che si sentono allo stesso livello si danno la mano di taglio, così nessuno domina e nessuno si sottomette. Ma anche in questo caso una parte può prendere il sopravvento: è quella che esercita più pressione e che prolunga la stretta. Per far capire che non si è disposti a cedere basta ritirare la mano.

In certe occasioni il linguaggio non verbale sostituisce totalmente quello verbale, basta pensare al linguaggio dei gesti usati dai sordomuti che comunicano usando le loro mani.

Spesso alcuni "medium" sono dei grandi conoscitori del linguaggio non verbale, infatti riescono a capire lo stato d'animo delle persone che hanno di fronte e di conseguenza a trarre le loro  conclusioni che tanto impressionano alcuni.

Ho detto tutto questo per sottolineare quanto sia importante conoscere sempre ciò che si sta dicendo a chi hai di fronte, non solo con le parole ma anche con il corpo, perchè questo ci può far trasmettere messaggi ambigui. I messaggi ambigui sono sempre dannosi sia per noi ma anche per chi ci sta di fronte. Nel caso dei bambini possono essere fonte di confusione, in quanto una continua comunicazione ambigua, magari da parte dei genitori, crea dei fastidi nel bambino. Il tipico esempio di comunicazione ambigua è quando si rimprovera il bambino perchè ha sbagliato per poi abbracciarlo subito dopo; così si sta dicendo contemporaneamente: hai sbagliato, continua così. Oppure si dice no a una cosa ma poi gliela si lascia fare, così stai dicendo no a parole ma nei fatti sì. Questo manda veramente in confusine i bambini. Mandare un messaggio coerente può aiutarci tantissimo, sia durante un colloquio di lavoro che durante un esame, dove dimostrare sicurezza è essenziale.

Per chi vuole approfondire l'argomento (io ne ho solo accennato), troverete in rete tantissime altre informazioni utili, anche specifiche, come ad esempio come comportarsi durante un colloquio.

In un blog come questo dove si chiacchera tra amici mi è sembrato importante parlare anche di questo modo di comunicare, anche perchè sono convinta che se prestiamo più attenzione al comportamento di chi ci sta davanti e al nostro, possiamo sicuramente riuscire a parlare veramente, a capire e a farci capire.

Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi" è stato bello chiacchierare con te!

Se hai ancora voglio di chiacchierare guarda qui:

@ Don Puglisi. Un eroe per caso, morto per aver avuto il coraggio di amare ed aiutare il prossimo

@ Chi sono gli eroi? Io ne conoscevo uno

@ Donna al volante pericolo costante

@ Un nuovo modo per dire ti amo

@ Photoshop. Basta provarci e guardate cosa si riesce a fare!

@ I nemici possono diventare amici, basta volerlo! Guardate!

@ Attimi di puro terrore!

@ Un viaggio indimenticabile

@ Favolosa crostata alla marmellata di arancia


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