Quando ho letto questo articolo non riuscivo a crederci. Mi sono chiesta se era possibile una cosa cosi assurda! Il Ministero dell’Istruzione, nella persone della Gelmini (che qualcuno ha definito ministro dell’ignoranza), ha lasciato senza lavoro migliaia di docenti precari al fine di risparmiare e adesso sborsa dal 60% al 80% dello stipendio previsto a questi stessi docenti per stare a casa.
Tutto questo ha del grottesco, sembra uno scherzo ma non è così. Che senso ha pagare delle persone per stare a casa, non era meglio evitare tutti questi assurdi tagli al personale docente e farli lavorare?
Io credo di aver capito il perché di un’idea tanto stupida: così facendo il Ministero dell’Istruzione pensa di risolvere due grandi problemi creati dalle sue stesse idee perverse:
1) Eliminando le ore a disposizione dei docenti di ruolo si crea un certo disordine, perché ogni volta che c’è una assenza breve chi potrà mai sostituire l’insegnante assente? Nessuno. Prima invece c’era sempre un certo numero di docenti già presenti a scuola che possono effettuare le sostituzioni immediatamente. Le classi non erano mai scoperte.
2) Lasciare più di 16000 famiglie senza lavoro era anche un grave danno per l’economia del Paese, perché saranno famiglie che non potranno più alimentare il “consumismo” che sempre di più contraddistingue l’Italia.
Vi lascio alla lettura dell’articolo pubblicato su Aetnanet:
“Attenzione, attenzione. Sta per essere creato un meccanismo perverso. Ho già usato la metafora dello sciccareddu, quello che “unni si cucca, si susi.”.
Già perché credevate che si potessero lasciare a casa impunemente migliaia di precari che, quest’anno, non si sono visti rinnovare la loro nomina? Ma no, nemmeno per scherzo, non è demagogico e produttivo. Cioè i precari si lasciano a casa, ma viene fuori un meccanismo appunto perverso, d’accordo con Inps, i famosi sindacati e le Regioni: si chiama cassa integrazione a chiamata. O ancora, come si vocifera in questi giorni, contratto di disponibilità.
I precari quarantenni e oltre diventano tutti disponibili: cioè restano a casa, percependo il 60 o l’80 per cento, non si capisce bene, del loro già lauto stipendio, a disposizione delle scuole per andare a svolgere sostituzioni di pochi giorni o settimane nelle scuole in cui si creeranno vuoti momentanei, piccole falle o spaccature: docenti malati o in maternità.
Ora tutti si chiedono: ma non era meglio dare la solita nomina ai soliti precari piuttosto che garantire loro poi uno stipendietto quasi equivalente in tal modo? No, cari miei. Perché se no dov’è che il meccanismo diventa perverso? L’operazione costerà, dicono, 110 milioni di euro, che erano quei soldi che i precari avrebbero comunque percepito come indennità di disoccupazione! Insomma nessun aggravio per le casse dello stato e un programma ben preciso: chiudere le porte alle assunzioni nella scuola. Che non sarà più, parola della Gelmini, il refugium peccatorum. L’indennità di disoccupazione la percepiranno dunque in altra forma, non rimanendo a casa, i precari, ma facendo i tappabuchi a quaranta, cinquant’anni come se fossero ragazzi di venticinque, senza una classe loro, senza una scuola loro, che alla fine dell’anno non si ricorderanno più nemmeno dove sono stati. E per giunta, ecco il meccanismo perverso, dovranno ringraziare tutti per questi ammortizzatori sociali, per queste forme di sostegno al reddito. Lo Stato, i sindacati e le regioni. Ecco cosa si fa per i precari della scuola italiana. Come siete buoni voi, voi sì che siete buoni…
SILVANA LA PORTA”
La cosa più inquietante è che per risolvere i problemi si inventano provvedimenti stupidi e per coprire i danni di questi, si inventano provvedimenti ancora più stupidi!
Quanta verità c’è in queste parole; la mamma dei cretini è sempre incinta…
Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!
Se hai ancora voglia di chiacchierare guarda qui:
1 commenti:
non c'è niente di vero in quello che hai scritto. Non capisco perché accanirsi contro l'unico ministro che fa qualcosa di serio in Italia.
siete pazzeschi italiani...
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