Ogni essere vivente, anche se non è sempre consapevole, durante la sua esistenza compie un ciclo vitale che inizia e finisce per tutti allo stesso modo: inizia con la nascita e si conclude con la morte.
Quest’ultimo aspetto del ciclo vitale è quello che più tendiamo ad ignorare. Noi viviamo ogni giorno come se fossimo eterni, come se per noi il domani non avesse mai fine. Gli animali riescono ad accettare la morte molto più facilmente degli uomini.
Mi stupisce sempre il pensiero che l’uomo, che è riuscito a svelare alcuni dei segreti dell’Universo, non riesca ad accettare la morte come un evento naturale che riguarda tutti.
Questo atteggiamento, paradossalmente, porta proprio alla morte!
Infatti induce, secondo me, a comportarsi in maniera avventata. Solo questo può spiegare il perché di tante vittime del sabato sera.
Ormai le nostre strade sono diventate dei monumenti ai caduti, ma nonostante questo, c’è ancora qualcuno che pensa che la morte è qualcosa che può accadere solo agli altri, così beve alcolici anche se deve guidare.
Quando si perde la vita per colpa della propria stupidità, non siamo di fronte ad un evento naturale. Morire perché si è così stupidi e menefreghisti è assurdo!
Ancora più assurdo è che a morire sulle strade sono spesso ragazzi che hanno ancora una vita davanti, ma con le loro azioni dimostrano di non capirne il valore.
Anche se sembra un paradosso, per capire quanto sia realmente importante la propria esistenza, è necessario pensare che in ogni istante questa può interrompersi.
Dobbiamo smettere di dare per scontato che per noi esista sempre un domani.
Sono sicura che per chi ha compreso questo, magari per tristi esperienze personali, non rischia di perdere tutto solo per il piacere di bere qualche bottiglia di birra.
Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!
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