lunedì 8 settembre 2008

Il fascino delle parole proibite. Bambini e parolacce

Se il vostro bimbo inizia ad arricchire il suo vocabolario con parole non molto carine, non preoccupatevi! Leggete l'articolo che segue: vi aiuterà ad affrontare il problema nel modo giusto.


Iniziano a dirle molto presto, di solito prima di andare alle elementari: le ascoltano all’asilo, nel parco giochi, nel cortile sotto casa. Spesso anche in tv… (le “fasce protette” sono violate continuamente).
I bambini sono delle spugne, ogni giorno arricchiscono il loro vocabolario di nuove parole e non sempre riescono a coglierne veramente il senso. Dopo i 3 anni prendono coscienza che le parolacce sono cose “cattive” o “da grandi” e quando le ripetono, di solito è per suscitare una reazione. Quale? Principalmente di approvazione verso i coetanei o i bambini più grandi, ma anche di provocazione o ilarità.

Inizia come un fenomeno di emulazione: i bambini capiscono quali sono le parole “grosse” all’interno di una frase e amano ripeterle, spesso lo fanno ridendo, cercando una reazione che sia utile per collocare e dare significato a quel termine. Quando la reazione arriva, i bambini riescono a capire il potere del suono pronunciato.

Per questo è opportuno reagire nel modo giusto, perché ridere, arrabbiarsi o innervosirsi fa aumentare nel bambino l’attrazione e la curiosità verso “le parole proibite” e potrebbe spronarlo a usarle come arma per attaccare, difendersi, mettere in imbarazzo.

Cerchiamo di tenerlo ben presente quando ci scappa da ridere perché nostro figlio ha appena ripetuto una parolaccia che abbiamo detto, anche inconsapevolmente, all’interno di un discorso. Cerchiamo di non arrabbiarci se viene ripetuta magari in presenza di alcune signore anziane che ci guardano indispettite, dalle panchine del parco giochi!

Cosa bisogna fare?
Innanzitutto, per dare valore alla nostra autorità, sarebbe meglio evitare di usare un linguaggio volgare davanti ai bambini
, anche se ci stiamo rivolgendo a terzi. In questo modo devono comportarsi tutti gli elementi della famiglia: dalla sorella maggiore, al papà, al nonno.
La reazione non deve essere mai imbarazza, piuttosto serenamente negativa. Con calma si dice al bambino che è una cosa da non fare. Gli si può chiedere per esempio cosa vogliono dire quelle parole, esortandolo a non ripetere parole di cui non si conosce il significato. Oppure si può spiegare che le parolacce sono spesso il segnale di un vocabolario povero e che ognuna di loro ha un sinonimo non volgare che rende lo stesso concetto. E poi bisogna cercare di stimolare la sua sensibilità: le parolacce esistono per offendere e ferire i sentimenti di qualcuno, per far stare male!

Detto questo, voglio sottolineare una domanda di una mamma iscritta a Yahoo answers (clicca qui per leggerla)

SilviaK scrive:
Mio figlio di 4 anni e mezzo da quando frequenta l'asilo ha imparato tutte le parolacce esistenti al mondo e nonostante io e mio marito ci sforziamo a fargli capire che non si devono dire sia con sgridi sia a volte con ceffoni sul sedere (...) molti dicono che il miglior modo per farlo smettere è il silenzio, ma pure con quello lui continua perchè tanto poi trova sempre qualcuno pronto a ridere sulle sue parolacce.....vi prego....non so più cosa fare......voi cosa avete detto e fatto ai vostri figli?

Gli utenti che hanno letto il segnale di aiuto hanno consigliato a questa mamma di:
1) punire il bambino. “Mio nipote si è beccato non so quante strigliate, sculacciate, a letto senza dolcino o minacce di essere chiuso in macchina. Quest'ultima ha sortito ottimi effetti!”
2) parlare con le insegnanti. “Chiedere di attribuirgli una piccola punizione ogni qual volta in classe ne dice una!! una piccola punizione vicino ai suoi compagni gli farà capire la lezione!!!”
3) insegnargli a parlare come gli pare.

Solo una mamma ha scritto di essere riuscita a mettere un freno alle imprecazioni con delle spiegazioni e cercando di fare discorsi che possano colpire il bambino a livello emotivo “Io ho spiegato alla mia bimba che solo i bimbi "brutti" si esprimono così (si offende parecchio se la si definisce "brutta"), ed ho aggiunto che così facendo mamma e papà diventano molto tristi...” Fonte

Ricordatevi inoltre di essere sempre costanti, non rimproverate il bimbo se dice una parolaccia solo in certe occasioni, ma fatelo sempre! Quando si rimprovera un bimbo per un qualsiasi motivo oppure gli si nega qualcosa, é assolutamente necessario che, se si ripresenta la stessa situazione, il comportamento del genitore non deve cambiare. Questo è fondamentale poiché così il bimbo capirà veramente il significato del rimprovero o del no.

Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!

Se hai ancora voglia di chiacchierare guarda qui:

@ La magia degli arcobaleni

@ Chissà a cosa sta pensando questo gattino

@ Un viaggio indimenticabile! Egitto

@ Un nuovo modo per dire ti amo

@ Photoshop. Basta provarci e guardate cosa si riesce a fare!

@ Dolcissime foto di cuccioli

@ Attimi di puro terrore!

@ Un viaggio indimenticabile

@ Esilarante video di due gatti molto sportivi

@ Un hotel davvero particolare che vi fa dormire in un opera d'arte

@ Divide et Impera. Ecco la strategia politica che permette allo Stato di fare ciò che vuole


@ Il mitico Neri Marcoré che imita Alberto Angela. Fantastico! Guardate e ridete a crepapelle

@ Il corpo comunica più delle parole

@ Divertenti parodie di pubblicità famose

@ Cognomi e nomi tutti da ridere!

@ Questi pazzi pazzi alunni e questi esauriti Prof.

@ Ficarra e Picone danno una lezione a tutti i siciliani

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@ Chuck Norris colui che può tutto e di più

@ Favolosa crostata alla marmellata di arancia

@ La nuova finanziaria promette davvero bene: 150000 famiglie italiane stanno per essere messe in ginocchio


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