mercoledì 9 settembre 2009

Tradizione o speculazione economica?

 

L’Italia è una nazione generalmente ancora molto legata alle sue tradizioni storiche. Ogni regione e, più in particolare, ogni comune d’Italia ha la sua festa tipica. Spesso queste feste sono di natura religiosa (non dimentichiamoci che l’Italia è un Paese che nel corso della sua storia ha subito una forte influenza da parte della Chiesa), possiamo dire che non esiste una regione italiana atea.

In passato, specialmente per i ceti più bassi, le feste religiose erano l’unica opportunità di “svago”, erano inoltre anche un modo per rafforzare i legami tra gli appartenenti a una comunità.

Oggi tutto è cambiato e per questo io mi chiedo: che valore hanno oggi queste feste? Il valore religioso certamente non dovrebbe essere mutato, quello che secondo me è cambiato totalmente è il modo in cui la festa è vissuta dalla comunità.

Io vivo in un piccolo comune, che per la festa della sua Santa patrona organizza quasi una settimana di celebrazioni. La prima volta che ho visto questa festa, avevo poco più di 10 anni e sono rimasta colpita da tutto quello che vedevo intorno a me.

Centinaia di persone che, invece di essere impegnate nella preghiera, erano intente a sfoggiare abiti di alta sartoria, decisamente esagerati per una domenica mattina. Questo mi ha dato sempre molto fastidio, infatti da quella volta in poi, nei giorni della festa rimango tranquillamente a casa.

Un altro aspetto decisamente negativo è l’insistenza con cui i cosiddetti “sostenitori della festa”, passano casa per casa per chiedere soldi.

Questi “tizi” (che nulla hanno da invidiare ai Testimoni di Geova in materia di insistenza…) si permettono di segnare i nominativi di chi vive in zona e di passare ripetutamente finché ottengono quello che vogliono. Più che un’offerta a me sembra un’estorsione!

Da Cattolica mi sento infastidita dal comportamento falso di molte persone che vanno a Messa solo per farsi vedere.

Per fortuna non tutti sono così e non tutte le feste religiose sono “sfilate di moda”. Ho partecipato a celebrazioni dove si sentiva ancora il vero senso religioso. Come sempre siamo noi, con il nostro comportamento, a rendere qualsiasi cosa bella o brutta, giusta o sbagliata. Per questo spero che queste tradizioni non si perdano mai, perché c’è sempre una percentuale, anche se forse molto piccola, di persone che in queste occasioni ci sono non per apparire, ma perché ci credono realmente.

 

Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!

Se hai ancora voglia di chiacchierare guarda qui:

@ Le vittime della strada

@ Le follie della Gelmini

@ Spot contro la pedofilia online realizzato dalla Polizia di Stato

@ Una trentenne a scuola

@ La televisione

@ Lettera all’uomo che ha vinto al Superenalotto

@ Mai giudicare senza conoscere! Un divertente video ci aiuta a capire

@ Terremoto in Abruzzo. Ringraziamo coloro che stanno lavorando tra le macerie!

@ Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita

@ Carpe Diem"Vivi il presente"

@ Senza via d'uscita

@ La categoria più inutile della televisione italiana: gli opinionisti!

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