mercoledì 28 ottobre 2009

Ma cosa c’è esattamente in una tazzina di caffè?

Per cosa il mondo spende 90 miliardi di dollari all’anno? Per una tossina vegetale nata come antibatterico che ha poteri stimolanti sugli esseri umani poiché blocca i nostri neurorecettori per l’adenosina, un composto che serve per addormentarci. Il caffè, in parole povere.

Ma cosa c’è esattamente in una tazzina di caffè?

Acqua - Una tazzina è costituita al 98,75% di acqua.

Caffeina - è un diuretico, per cui i bevitori di caffè – soprattutto i neofiti – corrono spesso al bagno.

Etilfenoli - Gli scarafaggi li utilizzano come segnali chimici di pericolo. Noi li beviamo nel caffè.

Acido quinico - Conferisce al caffè il suo caratteristico, irresistibile aroma. Una curiosità: è tra i composti chimici dai quali viene sintetizzato il farmaco Tamiflu.

Acido dicaffeoilquinico - Un antiossidante dall’effetto benefico sul nostro organismo.

Dimetil-disulfide - Un prodotto della tostatura del caffè verde. È uno dei composti che dà alle feci umane il loro caratteristico odore, tra l’altro.

Acetilmetilcarbinolo - Un liquido giallo infiammabile presente anche nel burro e usato come aroma artificiale nei pop-corn.

Putrescina - Vi siete mai chiesti cosa dà alla carne marcia il suo mefitico odore? Eccola. E c’è anche nel vostro espresso.

Trigonellina - Dona al caffè il suo sapore e uccide i batteri Streptococcus mutans, responsabili della carie.

Niacina - Ovvero vitamina B3, senza la quale vi ammalereste di pellagra.

Fonte: di Justo P . What’s Inside a Cup of Coffee? WIRED 22/09/09

Nonostante che l’elenco di sostanze che troviamo nel caffè non sia molto incoraggiante, penso che pochi rinunceranno alla propria pausa caffè. Ormai siamo dipendenti sia dalla caffeina ma anche dal piacere di andare al bar con gli amici.

Ma adesso veniamo ad una curiosità. Lo sapete chi fu il primo uomo a scoprire il caffe? Ovviamente questa domanda è destinata a restare senza risposta, tuttavia esistono molte leggende sull'origine del caffè.

La più conosciuta dice che un pastore chiamato Kaldi portava a pascolare le capre in Etiopia. Un giorno queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a mangiare le bacche e a masticare le foglie.

Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, li macinò e, dopo averne fatta un'infusione, ottenne il caffè.

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