mercoledì 4 giugno 2008

Chi ha più santi va in paradiso! Amaro sfogo delle detenute della sezione di alta sicurezza di Rebibbia

Leggete attentamente questa lettera indirizzata al fondatore del giornale il Manifesto.

Egregio signor Valentino Parlato, siamo le detenute della sezione di Alta sicurezza del carcere femminile di Rebibbia. Abbiamo deciso di scriverle per far sentire anche la voce di tutte noi mamme detenute.
Da diversi giorni, radio, televisioni e giornali non fanno altro che parlare della signora Anna Maria Franzoni, del trauma che stanno vivendo i suoi figli lontani dalla loro mamma e quello di doverla vedere in carcere.
Premesso che nulla abbiamo contro la signora Franzoni, al contrario, ha tutta la nostra comprensione, poiché come mamme capiamo la difficile situazione che stanno vivendo lei e i suoi figli.
Quello che non riusciamo a capire è il perché di tutta questa pubblicità. Se si vuole sensibilizzare l'opinione pubblica, ci chiediamo perché non lo si fa per tutti i bambini che, come quelli dalla signora Anna Maria Franzoni, hanno la propria mamma in carcere.
Sentiamo dai telegiornali che, per non fa subire ulteriori traumi ai bambini della suddetta signora, è stato concesso loro di vederla in un giardino.
Con questa lettera sentiamo il dovere di difendere i nostri bambini che vivono la tragedia dei colloqui settimanali in luoghi chiusi, dove non possono essere a stretto contatto con noi ma divisi da un largo, fisso ripiano di marmo, seduti su fissi cubi di marmo per non parlare di quei bambini che vedono la propria mamma, ristretta in regime di 41 bis, una volta al mese e divisi da un vetro senza poter avere un contatto umano e il calore di un abbraccio.
La signora Franzoni è entrata in carcere con una sentenza definitiva, al contrario di alcune di noi che sono in custodia cautelare, quindi, con la presunzione di innocenza. Non si capisce la disparità di trattamento. Per la legge dobbiamo essere tutti uguali, ma l'esperienza di questi posti ci insegna che chi ha più santi va in paradiso, chi invece non ne ha è considerata cattiva e quindi destinata all'inferno insieme ai figli costretti a pagare colpe che non hanno.
Crediamo con queste parole di potere interpretare il pensiero di tutte le mamme detenute nelle varie carceri italiane e rivolgiamo questa lettera a tutti coloro che a ragion veduta mostrano sensibilità nei confronti della tragedia personale della famiglia Franzoni invitandoli a usar la stessa sensibilità anche per chi vive le stesse tragedie ma...al di fuori del palcoscenico mass-mediatico.

 

Distinti saluti
Detenute della sezione
di Alta sicurezza di Rebibbia, Roma

 
Ogni volta che ascoltavo i telegiornali mi colpiva tutto quel parlare, ancora una volta, di anna Maria Franzoni, perchè sentivo frasi che esprimevano la preoccupazine di come avrebbe fatto una volta in carcere e soprattutto che conseguenze avrebbe avuto questo sui figli. Mi sono detta che questo clamore era logico, dato che era la prima donna-mamma a finire in carcere; ecco perchè alcuni chiedevano la grazia per lei. Poi ho letto la lettera che vedete riportata sopra, cosi ho scoperto con mio grande stupore che in realtà lei non né l'unica né tantomeno la prima e mi sono posta un altra domanda: ma se non è il primo caso perchè mai nessuno ne ha parlato prima? Perché nei telegiornali non si sono mai chiesti se i figli delle detenute subivano un trauma inseguito alla condizione delle loro mamme?

La mia come, potete capire, è un'ironia molto amara, perchè ancora una volta il comportamento dei media attorno a questa orribile storia è stato assurdo. Mi ha molto colpito la lettera di queste donne che, in modo molto pacato, hanno fatto sentire la loro giustificata rabbia per un ingiustizia gravissima. Perchè quelli a cui si fa un torto in realtà non sono loro, ma i loro figli. Purtroppo sembra che i figli della Franzoni hanno più diritti di tutti gli altri, perchè la loro mamma andava a piangere in tutte le principali trasmissioni televisive. Scusate se sono molto cinica, ma bisogna dire le cose come stanno e tutto questo è dovuto solo ed esclusivamente alle lacrime versate in prima serata.

Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!

Se hai ancora voglio di chiacchierare guarda qui:

@ Il precario incazzato! Sfogo di un uomo stanco di essere preso per il ****

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