mercoledì 25 giugno 2008

Chi non si è mai chiesto perché le donne stanno tanto nei bagni pubblici?

 

Invito i signori maschietti a leggere attentamente quanto segue perchè di seguito troverete la risposta ad una delle domande che nella vita, prima o poi, tutti gli uomini si pongono, ovvero: perchè le donne stanno tanto nei bagni pubblici?

Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: ‘MAI, MAI appoggiarsi sul gabinetto’ e poi ti mostrava ‘la posizione’ che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a contatto con la tavolozza.

‘La posizione’ è una delle prime lezioni di vita di una bambina,importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, ‘la posizione’ è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere.

Quando ‘devi andare’ in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione ufficiale di ‘me la sto facendo addosso’.

Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con ‘la bambina piccola che non può più trattenersi’ e ne approfittano per passare avanti tutte e due!

A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi che non c’è la chiave (non c’è mai); non importa… Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c’è (non c’è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima,piena com’è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai. Tornando alla porta… dato che non c’è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l’altra ti abbassi i pantaloni e assumi ‘la posizione’… AAhhhhhh… finalmente…

A questo punto cominciano a tremarti le gambe… perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa ‘non sederti mai su un gabinetto pubblico!’, così rimani nella ‘posizione’, ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere ‘la posizione’ richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo…! non ce n’è…! (mai).

Allora preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta.

E non appena lasci la porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti tutti ti vedranno semi seduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!!

Allora urli ‘O-CCU-PA-TOOO!!!’, continuando a spengere la porta con la mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai. In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l’interruttore! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l’altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudando perché hai su il cappotto che non avevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo terribile.

Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo sulle calze… il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un bagno pubblico, perché davvero ‘non sai quante malattie potresti prenderti qui’.

Ma la debacle non è finita… sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone!
Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna!

Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l’asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo! Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente,cosciente del fatto che hai passato un’eternità là dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggioancora con la cerniera abbassata! A me è capitato una volta, e non sonol’unica a quanto ne so! Esci e vedi il tuo ragazzo che è già uscito dalbagno da un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra ePace mentre ti aspettava. ‘Perché ci hai messo tanto?’ ti chiede irritato. ‘C’era molta coda’ ti limiti a rispondere.

E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l’altra ti tiene la porta e l’altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel mantenere ‘la posizione’. E la dignità.

Non so chi sia l'autrice di questo pezzo, a me è stato mandato via mail da un amica, ciunque sia gli devo fare i complimenti sei riuscita a rendere perfettamente l'idea. Ora cari maschietti che conoscete la risposta alla vostra domanda, spero che non facciate più quell'odiosa espressione di impanzienza... non direte più: ma quanto ci sei stata? quando le vostre compagne tornano dal bagno.

Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!

Se hai ancora voglia di chiacchierare guarda qui:

@ Ho ricevuto un regalo meraviglioso. Troppo bello per tenerlo solo per me. Lo voglio dividere anche con voi

@ Avete mai desiderato di avere il vostro volto nelle banconote? Se sì ecco cosa dovete fare....

@ La magia degli arcobaleni

@ Chissà a cosa sta pensando questo gattino

@ Un viaggio indimenticabile! Egitto

@ Un nuovo modo per dire ti amo

@ Photoshop. Basta provarci e guardate cosa si riesce a fare!

@ Dolcissime foto di cuccioli

@ Attimi di puro terrore!

@ Un viaggio indimenticabile

@ Esilarante video di due gatti molto sportivi

@ Le donne non sanno... Video divertente su alcune donne un po' sbadate


@ I gatti accompagnano l'uomo sin dai tempi degli antichi egizi, senza farsi mai dominare

@ Tutti amiamo fare scherzi, ma meno riceverli

@ Il mitico Neri Marcoré che imita Alberto Angela. Fantastico! Guardate e ridete a crepapelle

@ Il corpo comunica più delle parole

@ Divertenti parodie di pubblicità famose

@ Cognomi e nomi tutti da ridere!

@ Questi pazzi pazzi alunni e questi esauriti Prof.

@ Ficarra e Picone danno una lezione a tutti i siciliani

@ Un viaggio indimenticabile. La Valle dei templi di Agrigento

@ Chuck Norris colui che può tutto e di più

@ Favolosa crostata alla marmellata di arancia

@ Stiamo togliendo la creatività ai nostri bambini, e ora di smetterla!


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