Le ultime dichiarazioni della Gelmini, neo ministro dell'Istruzione, parlano di meritocrazia all'interno della scuola italiana. Prima di fare qualsiasi considerazione in merito, analizziamo il vero significato della parola Meritocrazia:
La meritocrazia è una forma di governo dove le cariche amministrative, le cariche pubbliche, e qualsiasi ruolo che richieda responsabilità nei confronti degli altri, è affidata secondo criteri di merito, e non di appartenenza lobbystica, familiare o di casta economica.
Secondo voi il neo ministro si puo permettere di parlare di meritograzia, quando la sua presenza in Parlamento come ministro dell'Istruzione, non è certemente frutto di esperienza nel settore o di particolari meriti? Possiamo chiaramente dire che si tratta invece di uno spudorato caso di raccomandazione.
Appare chiaro che la Gelmini non ha idea di come funzioni l'Istruzione: lo dimostrano i continui silenzi su argomenti fondamentali come il precariato, oppure idee del tutto folli sul reclutamento degli insegnanti.
La Gelmini proponeva la chiamata diretta da parte dei Presidi. In fondo voleva solo applicare il metodo con cui lei ha ottenuto questa carica; se hai amicizie lavori, altrimenti niente.
Indipendentemente dal dramma di chi si vede annullare anni di sacrifici per avere punteggio nelle graduatorie, mi chiedo: un metodo di reclutamento del genere, in Italia, a cosa porterà? Io temo che così facendo le scuole si riempiranno di amici di politici, di assessori, amanti di politici ecc... ma anche di persone che sono invischiate con la mafia... Parliamoci chiaramente: una volta che non esistono graduatorie che devono essere rispettate, se un tizio va dal Preside e gli dice: "assumi caio", secondo voi cosa gli risponderà? Il risultato finale sarà una massa di raccomandati che ogni giorno staranno a contatto con i nostri figli, sicuri che niente e nessuno li potrà mai toccare. Forse in questo caso tornerà i rispetto per i prof., in quanto con certi tipi e meglio non averci niente a che fare. Scommetto che anche i genitori inizieranno ad avere più rispetto per i docenti dei loro figli... :-)
Per fortuna nelle ultime sue dichiarazioni, in una trasmissione tv, su LA7, non ha più parlato di questa pessima idea per reclutare i docenti. Anzi, ha riferito che non farà grandi cambiamenti rivoluzionari. Forse qualcuno l'ha fatta ragionare...
Ma ci sarà mai un governo che metterà a capo dei ministeri persone competenti? E' affidabile un ponte costruito da un avvocato? Può applicare un bypass un ingegnere? La risposta può sembrare scontata, ma forse per la classe politica non lo è. Basti pensare ai ministri che legislatura dopo legislatura si trovono a occuparsi di questioni che in realtà sconoscono totalmente.
Grazie per aver avuto la pazienza di "ascoltarmi", è stato bello chiacchierare con te!
Se hai ancora voglia di chiacchierare guarda qui:
1 commenti:
I politici si difendono dicendo che "non è necessario essere un docente per saper amministrare l'istruzione, insegnare è una cosa, amministrare un'altra".
Questa è una delle più grandi bugie a mio modesto parere, come si può amministrare una cosa di cui non se ne conosce che il riflesso ed il sentito dire? Se non si conoscono i veri problemi come è possibile trovarne la soluzione?
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