Ho visto un cane vecchissimo mentre attraversava la strada davanti a me. Camminava con lentezza, con le sue articolazioni bloccate, zoppicante, con il suo pelo arruffato, stanco di vivere.
Nel suo passo c’era una dignità che lo faceva sembrare quasi umano, come se ormai si fosse conquistato il diritto di essere esistito su questa terra. Attraversava la strada con la sicurezza di chi è sicuro che tutti si fermeranno per farlo passare, con la calma di chi pretende rispetto ed è sicuro che lo otterrà.
L’ho lasciato attraversare, rallentando con la mia macchina, fino a quasi fermarmi. Non si è girato a guardare, non ha accelerato il passo, ha solo guardato avanti, fino a salire sul marciapiede opposto.
Ormai si era conquistato il diritto di avere vissuto a lungo, che fretta doveva avere?
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