Una domanda che ci si pone spesso, quando si diventa genitori, e se il ciuccio fa bene o fa male e, successivamente, nasce il problema su come toglierlo ai bimbi. Una mia cara amica un pomeriggio si poneva la stessa domanda, allora ho cercato in rete, essendo incuriosita anche io, qualcosa che potesse aiutarla. Mi sono imbattuta in questo articolo che si è rivelato molto utile. Per questo ho deciso di riportarlo sul mio blog.
Il meccanismo principe naturale presente nel bambino già nella pancia della mamma è quello della suzione. L’istinto di suzione permette al neonato di attaccarsi al seno della madre e/o al biberon.
Le mamme sanno bene che nei primi mesi di vita il bambino passa le ore di veglia a succhiare e, successivamente, nella fase orale, utilizza la bocca per esplorare le cose che lo circondano. Tale meccanismo provoca piacevoli sensazioni, è un’antidoto alla paura e al senso di solitudine sia nel lattante che nel bambino più grandicello.Il ciuccio aiuta a far addormentare il bambino, a calmare il pianto più ostinato, ad autoconsolarlo quando la mamma non c’e’, un modo per scaricare le tensioni e per farlo sentire sicuro e protetto: per questo abituarlo a tenere il ciuccio non è dannoso a priori, l’importante è non abusarne perché ciò renderebbe più difficile abbandonarlo e perché l’utilizzo contenuto del ciuccio non provoca danni irreversibili alle arcate dentarie, specialmente se usato entro i 3 anni d’età. Peraltro è meno dannoso della suzione del pollice perché esercita meno pressione sui denti e per la mamma è più facile da gestire quando decide di farlo smettere.
Importante è non ricorrervi come àncora di salvezza quando il bambino non lo cerca oppure tutte le volte che piange.Alcune mamme si domandano quale ciuccio sia meglio scegliere. In realtà non c’e’ il migliore in assoluto davanti alla vasta gamma di scelta che offre il mercato.
Indubbiamente il ciuccio di silicone, per la sua inalterabilità di materiale, è più adatto nei primi mesi di vita del bambino, mentre con l’eruzione dentaria è preferibile passare a quello di caucciù più resistente rispetto a quello di silicone.
In merito alla forma è consigliabile nei primi mesi quello a forma di goccia, schiacciato e curvo verso l’alto, simile al capezzolo della mamma.Come per il pannolino arriva il momento in cui è necessario togliere il ciuccio.
E’ consigliabile fare questo passo verso i 3 anni, quando il bambino diventa più sicuro di sé, in ogni caso è importante non interrompere l’uso del ciuccio improvvisamente: evitare assolutamente di farlo sparire senza una spiegazione.Alcuni consigli per iniziare gradatamente:
> non spazientirsi né colpevolizzare il bambino se proprio non riesce a toglierlo. Cercare di rispettare il suo momento psicologico. Evitare di procedere a questo passo in concomitanza con altri cambiamenti radicali, come l’inserimento all’asilo o la nascita del fratellino
> non focalizzare l’attenzione sul ciuccio e sul come toglierlo parlandone davanti al bambino, specialmente se grandicello
> limitare l’uso alle situazioni più critiche come prima di dormire o quando la mamma non c’e’
> provare a proporre al bambino delle attività che con il ciuccio non può fare perché sono “da grande”
> distrarlo verso altri oggetti o attività
Spiegare il perchè il ciuccio "scompare", anche se può sembrare banale, è importantissimo perchè aiuta veramente il bimbo ad accettare il cambiamento. Non importa che la spiegazione sia sensata per noi adulti, l'importante che lo sia per il bimbo. Mio nipote ad esempio è convinto che il cane si sia mangiato il ciuccio, perchè gli è stato detto che il cane stesso, non riuscendo a capirlo quando parla con il ciuccio in bocca non riesce nemmeno a giocare con lui e per questo motivo si è mangiato il ciuccio!
Se hai ancora voglia di chiacchierare guarda qui:
3 commenti:
dire che il ciuccio fa male mi sembra un po' esagerato. senno tutti noi, saremmo cresciuti con problemi? é importante, come in qualsiasi cosa, un uso intelligente e moderato. un ciuccio personalizzato che risponda alle esigenze del bambino (intendo la forma e il materiale della tettarella) e un processo di adattamento e dopo di lasciarlo graduale, senza traumi
Posta un commento